Alla scoperta di Castro Antica
Complesso fortificato abbandonato nel 1649
Nascosta tra le ombrose selve della Maremma Laziale al confine con la Toscana, si trovano le ultime vestigia dell’Antica città di Castro, distrutta e definitivamente abbandonata nel 1649. In passato fu una delle più fulgide città del papato tanto da essere nominata capitale del Ducato di Castro nel 1537. I resti della città fantasma dalle lontane origini etrusche non sono semplici da raggiungere ma l’ambiente e l’atmosfera ripaga la difficoltà. Ci troviamo vicino alla Selva del Lamone su un costone di roccia tufacea segnato dai torrenti Olpeta e Filonica. In virtù della sua importanza è stata inserita nella Rete delle Dimore Storiche della Regione.
La storia di Castro Antica
Le Origini
Anche se fu fondata in epoca etrusca, il territorio di Castro, oggi incluso nel comune di Ischia di Castro, ha già visto la presenza umana in tempi preistorici, testimoniato dal ritrovamento di utensili e asce in silice. Poi pian piano gli Etruschi diffusero la loro presenza e influenza su tutto l’area circostante e iniziarono a formarsi i primi veri nuclei abitati, alcuni di una certa rilevanza strategica. Ipotesi mai verificate storicamente ritengono che Castro sia l’antica e leggendaria Statonia, di cui non si sono mai trovate prove archeologiche.
Certo è che assunse un’importanza economica e sociale in poco tempo, grazie al fatto di trovarsi sull’asse di collegamento tra Vulci e Chiusi.
La sua fondazione può datarsi intorno all’VIII secolo a.C. Raggiunse il suo massimo splendore durante l’VII secolo a.C. subendo, poco dopo, un’inesorabile decadenza. Sullo stesso luogo, in epoca medievale, fu edificato un castello e pian piano iniziò a svilupparsi un centro abitato intorno all’edificio. Questo primo nucleo fu chiamato “Castrum Felicitatis”, nome preso dalla prima famiglia nobile che tenne il feudo, ossia Madonna Felicità.
Dal Medioevo fino alla distruzione nel 1649
Divenne sede della Diocesi a seguito della distruzione della vicina Vulci e fu poi acquistata da papa Adriano IV nel 1154.
Distrutta e saccheggiata dal duca di Latera, Gian Galeazzo Farnese, nel 1527 fu inclusa tra le proprietà della chiesa sotto il pontificato papa Paolo III Farnese (1534). Negli anni successivi il papa decise di creare il Ducato di Castro in seguito all’unione di alcune decine di feudi. Castro fu eletta capitale del Ducato (1537) vista la sua posizione. Un grandioso progetto di ricostruzione voluto dal Papa fece rinascere Castro sotto la guida tecnica di Antonio da Sangallo il Giovane, donando nuovo lustro alla città. Fu incisiva l’impronta rinascimentale con lo scopo di renderla un centro degno del suo rango e per manifestare la potenza e la ricchezza dei Farnese. Così furono costruiti palazzi, case, fontane, piazze e chiese.
Dopo un lungo periodo di decadenza finalmente tornò ai suoi antichi fasti. Questo nuovo periodo d’oro era destinato a finire tragicamente. Una prima guerra (1641-1644) vide scontrarsi il Papato retto dalla Famiglia Barberini e il ducato per questioni finanziarie. Fu trovato un accordo parziale che non resse e, a causa dell’uccisione del futuro vescovo della città su ordine del Duca Ranuccio Farnese (Duca di Castro e presunto mandante), così come ritenuto dall’allora Papa Innocenzo X Pamphjli, scoppiò la Seconda Guerra di Castro.
L’ordine del Papa era quello di distruggerla definitivamente, cancellando soprattutto la sua rilevanza politica, economica e militare. Castro fu rasa al suolo e gli abitanti deportati. Le truppe papali, prima del loro ritiro, lasciarono una lapide con su scritto “Qui fu Castro”. Dal 1649 la città fu definitivamente abbandonata, avvolta dalle ombre dei boschi e dimenticata.
Castro Antica – Cosa vedere
Oggi la ritroviamo completante occultata da una selvaggia boscaglia che accresce la sensazione di antico e di abbandono. Ciò non attenua il suo fascino e possiamo immergerci in quella che un tempo era un centro etrusco, poi medievale e infine rinascimentale di notevole bellezza architettonica.
Nel percorso di visita possiamo osservare la piazza principale chiamata Piazza Maggiore con la sua pavimentazione e una fontana al centro, dove si affacciavano: il Palazzo Ducale, il Palazzo della Zecca, l’Hostaria e altri palazzi nobiliari.
Inoltre possiamo ammirare i resti della Cattedrale, del convento di San Francesco e del Duomo in stile romanico di San Savino. Infine troviamo anche delle fortificazioni e la Porta Lamberta, entrambi progettate da Antonio da Sangallo il Giovane. Altri elementi architettonici e urbani ancora visibili sono vani sotterranei, cantine, pozzi, cisterne e seminterrati.
Il Parco Archeologico
Inoltre, nel 2017, è stato istituito il Parco Archeologico Antica Castro. Ciò ha dato maggiore impulso nella ricerca archeologica della città, e altre campagne di scavo hanno riportato alla luce altri resti dell’insediamento etrusco, oggi indicati tramite un percorso didattico ben progettato.
La Castro rinascimentale, e quella più antica di origini etrusche, potrebbero celare altre sorprese e misteri rimasti vivi dopo quasi 400 anni. Ulteriori testimonianze della sua storia sono presenti nei racconti tramandati oralmente dai cittadini della zona, e ancora oggi sapranno affascinare il viaggiatore.
Come arrivare a Castro Antica
Da Ischia di Castro si devono percorrere 11 km (partenza da centro storico) per raggiungere la zona dell’antica città etrusca. La via più facile e più breve è quella seguendo la SP47. Dopo circa 4 km si attraversa Farnese e dopo altri 5,2 km (8,8 km da Ischia) troveremo una strada sterrata che si stacca sulla sinistra. Al bivio c’è u cartello turistico che indica la nostra destinazione. Nel tratto che va dal bivio fino alla fine della strada (poco più di 2 km in parte asfaltato), incontreremo un cartello che indica il Sentiero dei Briganti. Poco dopo questa segnalazione sulla sinistra troveremo un cancello di legno e su un poggio un edificio. Si prosegue sulla strada e in pochissimo tempo incontreremo il Santuario del Santissimo Crocefisso di Castro che invitiamo a visitare (dove si consiglia di lasciare l’auto). Da qui si segue il tratto asfaltato fino al cancello precedente e da qui si attraversa il colle erboso e ci si addentra nella folta vegetazione che si estende sul restante colle tufaceo stretto tra i torrenti Olpeta e Filonica.
Un altro itinerario raggiunge il santuario ma non vi sono segnalazioni sulla SP47 che indichino con precisione dove girare.
Scheda Antica Città di Castro
Accesso: Sentiero
Tipologia attuale: Ruderi sparsi
Origine: Etrusca
Età di fondazione: VIII secolo a.C.
Età di abbandono: 1649
Motivo dell’abbandono: Distruzione da parte dell’esercito di Papa Innocenzo X Pamphili
Modalità di visita: Ingresso libero
Informazioni Turistiche
Comune di Ischia di Castro
Via S. Rocco, 2 – 01010 (VT)
Tel. +39 0761.42.54.55
Sito Web del Comune
Rete delle Dimore Storiche
Regione Lazio
www.retedimorestorichelazio.it