Alla scoperta dell’Abbazia Cistercense di Valvisciolo
Orari di visita, come arrivare e cosa vedere nei dintorni
Posta su un poggiolo ai piedi del Monte Corvino e dedicata al protomartire Santo Stefano, l’Abbazia di Valvisciolo è tra i monumenti italiani che conservano le tracce più evidenti e misteriose del passaggio dei templari. Secondo la tradizione, il complesso, caratterizzato dall’austero stile gotico-cistercense, fu fondato nel VIII secolo dai monaci greci basiliani di San Nilo, attivi già a Grottaferrata.
L’Abbazia di Valvisciolo è ubicata in una piccola valle per tradizione medievale detta “dell’usignolo” da cui la probabile origine del nome “valvisciolo“.
Nella seconda metà del XII secolo assunse il nome di “Valvisciolo” in seguito all’abbandono, da parte di alcuni monaci cistercensi, dell’omonimo monastero presso Carpineto Romano, di cui oggi rimangono poche rovine. I cistercensi, che tuttora abitano l’abbazia, operarono al tempo sostanziali modifiche alla sua struttura originaria. Gli conferirono, infatti, l’aspetto attuale con l’interno della chiesa senza transetto e a tre navate, divise da larghi archi a sesto acuto e volte a crociera.
È certo, tuttavia, che anche i templari vi s’insediarono per un certo periodo, forse a cavallo tra XIII e XIV secolo, come è provato sia dalla croce templare scolpita sulla sinistra nell’oculo centrale del bel rosone (peraltro quasi sicuramente postumo alla costruzione cistercense), sia da altre numerose e suggestive tracce, assai meno note, che in questa sede tenteremo di affrontare sistematicamente.
La chiesa abbaziale
L’interno della chiesa è composto da tre navate suddivise da pilastri e colonne. Presenta pareti spoglie e senza affreschi secondo i canoni del “memento mori” dei cistercensi. Infatti, secondo questi canoni, sono da evitare sia gli sfarzi architettonici che gli abbellimenti pittorici. Tutto questo perché, per i cistercensi, la materialità non aveva alcun valore mentre si dava molto risalto all’aspetto spirituale. Sul fondo della navata sinistra, invece, si trova la cappella di San Lorenzo. Affrescata nel 1586-89 dal pittore Niccolò Circignani detto il Pomarancio su commissione del cardinale Enrico Caetani e di Onorato IV.
All’interno della cappella vi sono molti cenni auto celebrativi riferiti al titolo ducale che nel 1586 fu concesso proprio a Onorato IV. Infatti, al suo interno, possiamo osservare un gran numero di corone ducali sorrette da caratteristici puttini. Sopra il portone d’ingresso, inoltre, si può notare un grande e magnifico rosone. Il chiostro, invece, posto alla destra dell’abbazia guardando la facciata presenta un bellissimo giardino vivacemente colorato da siepi e fiori. Al centro del chiostro, inoltre, possiamo ammirare un grazioso pozzo per la raccolta dell’acqua.
Cosa visitare nei dintorni dell’Abbazia di Valvisciolo
Nelle vicinanze dell’Abbazia di Valvisciolo, non può mancare la visita al grazioso borgo di Sermoneta e al Castello Caetani. Nei pressi di Sermoneta, inoltre, si trovano il paese medievale di Bassiano, anch’esso, come l’Abbazia di Valvisciolo, legato alle storie sui templari e Norma con le spettacolari rovine megalitiche di Norba. Straordinaria è infine la visita (a pagamento) alla vicina “città fantasma” medievale di Ninfa, i cui ruderi arcigni, avvolti da un giardino all’inglese tra i più belli d’Europa, si specchiano su un laghetto creando un’atmosfera surreale ed indefinibile. Gestito dalla Fondazione Roffredo Caetani, si tratta di un luogo meraviglioso, unico nel suo genere, assolutamente imperdibile per gli appassionati di medioevo e di luoghi romantici.
Informazioni Turistiche
Abbazia di Valvisciolo
Via Badia, 14
04013 Sermoneta (LT)
Tel. +39 0773.30.013
Comune di Sermoneta
Via della Valle, 17
Tel. +39 0773.30.151
Sito Web del comune
Pro Loco Sermoneta
Tel. +39 0773.30.312
Sito Web
Coordinate GPS
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Luca Bellincioni e Daniela Cortiglia © Riproduzione vietata | Copyright