Aggiornato il: 25 Settembre 2023
Civita di Bagnoregio, incantevole borgo dell’Alta Tuscia, conosciuta come la “Città che Muore” è uno straordinario esempio di borgo – museo tardo medievale, da qualche anno inserito tra i Borghi più Belli d’Italia. Si è candidata per essere inclusa come Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO.
A far da cornice, un magnifico paesaggio agreste e collinare, caratterizzato dai celebri “calanchi”, in vista della Valle del Tevere. Il borgo laziale si trova sopra uno sperone di tufo a 443 metri d’altezza, collegata a Bagnoregio da un ponte lungo 300 metri. Circondato da un rilassante paesaggio collinare, vicino al confine umbro, offre uno scenario unico tra i più noti e fotografati d’Italia.
La fama di Civita è dovuta alla sua storia geologica. Il terreno su cui poggia è estremamente fragile e instabile. Nel corso dei secoli ha visto il distaccamento di frane, e il susseguirsi di smottamenti dovuti a terremoti e alle piogge. Per questi motivi è conosciuta con l’appellativo di “Città che Muore”.
In realtà negli ultimi anni questo paesino è tornato a vivere con un flusso turistico, anche internazionale, in continua crescita. Ciò ha permesso la nascita di botteghe artigiane, il recupero e la valorizzazione delle tradizioni culturali ed enogastronomiche, lo sviluppo di una rete ricettiva ben integrata nel borgo e nel territorio.
Il Centro Storico, Piazza San Donato e il Duomo
Sono tanti, del resto, gli spunti d’interesse ambientale ad attrarre i turisti a Civita di Bagnoregio. Oltre ai meravigliosi panorami e alla bellezza del paesaggio, infatti, colpisce l’atmosfera incredibilmente suggestiva del borgo, con scorci davvero imperdibili. Vi si accede dalla scenografica Porta Santa Maria, aperta da un arco in peperino e sormontata da una loggetta con tre archi. Attribuita dalla tradizione al Vignola, la porta reca due bassorilievi che raffigurano un leone che tiene un uomo con gli artigli, metafora della cacciata dei Monaldeschi.
Oltrepassato il varco scavato nella roccia, subito, si ammira una prima piazzetta, circondata da bei palazzi signorili e da casette più modeste. Di un edificio rimane soltanto la facciata, con le finestre che lasciano intravedere il cielo. Continuando per la stradina, dopo pochi metri, si sbuca sulla pittoresca Piazza San Donato. E’ un luogo più unico che raro, poiché al posto della pavimentazione presenta una breccia mista a terriccio, dando la sensazione di essere improvvisamente piombati indietro almeno di quattrocento anni. Qui spicca la mole del Duomo di San Donato, sorto nel VIII secolo (probabilmente su un preesistente tempio pagano) ma dall’aspetto cinquecentesco. Al suo interno la chiesa conserva un pregevole crocifisso ligneo quattrocentesco, ritenuto miracoloso, cui è legata la singolare Processione del Cristo Morto.
Il Palazzo Alemanni e il Museo Geologico delle Frane
Sulla Piazza si affaccia anche il Palazzo Alemanni, edificio rinascimentale edificato dalla famiglia nel 1585. Fu ricostruito dopo il terremoto del 1695 mantenendo lo stile architettonico originale. All’interno del palazzo trova sede il Museo Geologico e delle Frane. Nelle sale espositive è documentata la storia geologica di Civita, con reperti fossili marini. Inoltre vengono raccontate le peculiarità geologiche e paesaggistiche della Valle dei Calanchi, la storia del borgo, la vita di San Bonaventura, gli eventi franosi ed è presente anche un plastico del paese. Sempre nel centro storico si possono ammirare il Palazzo Colasanti e il Palazzo Bocca, edifici costruiti dalle antiche famiglie nobili che hanno vissuto nel paese.
Il Palazzo Vescovile, la Valle dei Calanchi e la Grotta di San Bonaventura
Altri piccoli gioielli arricchiscono il borgo come il Palazzo Vescovile, un Mulino del XVI secolo e la Casa di San Bonaventura. Passeggiando tra le viuzze del paese si potrà raggiungere il caratteristico quanto suggestivo museo “Antica Civitas”. È stato realizzato all’interno di una grotta di origine etrusca nella parte opposta del centro storico. All’interno si possono osservare numerosi oggetti della vita contadina e la ricostruzione di una stanza da letto. All’interno della struttura che ospita il Museo Antica Civitas è presente il Museo di Pinocchio o “Casa di Pinocchio”.
La visita continua tra gli stretti vicoli del borgo, caratterizzato da archetti, cortili e piazzette, e da case medievali e rinascimentali ornate da bifore, profferli e portali in peperino. Spesso al loro interno si trovano graziose botteghe artigiane, in cui si può entrare per assistere allo svolgimento degli antichi mestieri. Passeggiando in questo tortuoso dedalo, fatto di spazi inconsueti e di viuzze affacciate sul vuoto, lo sguardo è rapito qua e là da svariati scorci verso la Valle dei Calanchi, che al tramonto si colora di strane tonalità, offrendo curiosi giochi di luci ed ombre.
Merita un cenno la Grotta di San Bonaventura, uno dei luoghi più venerati di Bagnoregio (situata nei pressi del parcheggio). Si tratta di un’antica tomba a camera etrusca, posta a balcone su Civita e a strapiombo sulla valle, che fu utilizzata nel Medioevo come romitorio. Al luogo è legata la leggenda secondo la quale qui il piccolo Giovanni di Fidanza, futuro San Bonaventura, fu risanato da una malattia mortale da San Francesco, durante il suo soggiorno bagnorese.
Le sorprese a Civita non finiscono qui. Il borgo nasconde altri due luoghi davvero suggestivi e spesso non toccati dal classico tour turistico. Il primo è la Cappella della Madonna del Carcere (vedi mappa), una grotta naturale usata dagli Etruschi come sepolcro, poi stalla, abitazione e, infine, per volere dei cittadini, elevato a luogo sacro. E’ ciò che resta dell’antica Contrada “Carcere” crollata a valle a causa di un terremoto del XVII secolo. All’interno si trova un piccolo altare e l’effige della santa il cui autore rimane sconosciuto.
Il secondo è un luogo affascinate, romantico e pittoresco: si tratta del Giardino del Poeta chiamato anche il Belvedere; si trova nella zona più orientale del centro abitato (vedi mappa). Incanto e meraviglia avvolgeranno il visitatore che inaspettatamente si troverà in un luogo scenografico e ricco di scorci verso le colline circostanti. Il tutto arricchito da statue, pozzetti, pergolati, fiori e piante. E’ un ottimo punto panoramico e un giusto finale per la vostra gita.
Intensa sarà la magia e la suggestione che Civita lascerà dopo la visita, tanto da spingere a ritornare per una seconda volta. Potrà essere un’ottima occasione per ri-scoprire le sue tradizioni enogastronomiche, assaporando i piatti della cucina locale mentre si è avvolti nel fascino antico del borgo viterbese.
Una guida completa per scoprire tutto ciò che serve per visitare al meglio Civita di Bagnoregio sia in un giorno che nel weekend. Modalità di visita, prezzo del biglietto, durata della visita, il periodo migliore per ammirare questo gioiello della Tuscia, come arrivare, gli eventi, cosa vedere nei dintorni, tutte le strutture ricettive per soggiornare sia nel centro storico che nelle vicinanze, piatti e prodotti tipici del territorio da degustare in uno dei numerosi ristoranti e trattorie.
Fu proprio l’abbondanza di acque, assieme al rigoglio della vegetazione, a spingere gli uomini, sin dai tempi più remoti, a vivere in questi luoghi. Patria del monaco-filosofo francescano San Bonaventura e del saggista-romanziere Bonaventura Tecchi, Civita di Bagnoregio ha infatti origini antichissime. La zona fu abitata sin dall’epoca villanoviana (IX-VIII secc. a. C.), come testimoniano vari ritrovamenti archeologici. In seguito vi si insediarono…scopri di più sulla storia di Civita
In viaggio tra i luoghi più belli da visitare vicino il borgo. Idee e proposte di viaggio per trascorre una giornata o un weekend tra arte, natura, storia e tradizioni…scopri i dintorni di Civita