Cosa visitare a Sermoneta
Scopri i monumenti più belli nel borgo medievale sui Monti Lepini
Come arrivare, cosa visitare nei dintorni e dove soggiornare
Posta alle pendici dei Monti Lepini, Sermoneta è uno tra i borghi medievali più affascinanti del Lazio. Vi si accede per una tortuosa strada che sale direttamente dalla Pianura Pontina, offrendo man mano panorami sempre più ampi: il paese appare d’un tratto bellissimo, completamente circondato da poderose mura e tutto arroccato, sul suo colle d’ulivi, attorno ad un imponente castello.
Erede, secondo la tradizione, dell’antichissima città volsca di Sulmo, le origini dell’odierna Sermoneta risalgono però all’Alto Medioevo. Infatti, in questo luogo sicuro, lontano sia dalla costa, dilaniata dalle scorribande saracene, sia dalla pianura malarica, iniziò a svilupparsi un villaggio fortificato.
Il centro storico
A parte i monumenti principali, comunque, c’è da dire che è senza dubbio lo stesso centro storico nella sua interezza a meritare una visita attenta: passeggiando nel dedalo dei suoi stretti (e a volte strettissimi) vicoli, tra antiche abitazioni in pietra calcarea, si possono ammirare elementi architettonici e decorativi di notevole pregio. Bifore, stemmi, portali a bugnato, archi a tutto sesto e ad ogiva, loggiati e case-torri, ma anche edifici d’importanza storica ed artistica quali la Loggia dei Mercanti con le sue arcate, la rinascimentale Chiesa dell’Annunziata, il quattrocentesco Palazzo Comunale e la Sinagoga ebraica. Dal Belvedere, di fronte alla pittoresca Via delle Scalette, si può ammirare un vastissimo panorama sulla piana sottostante e sul litorale pontino. Lungo le mura quattrocentesche, invece, è stato recentemente allestito un percorso pedonale, che si snoda piacevole tra ulivi e terrazzamenti.
Il Castello Caetani
Successivamente, a partire dal XIII secolo, Sermoneta divenne florido feudo dei Caetani, storica famiglia laziale cui la cittadina legò le proprie vicende (eccetto una breve parentesi di sottomissione ai Borgia) fino all’Epoca Contemporanea. Ormai da decenni è una rinomata meta turistica anche per la presenza del magnifico Castello Caetani. Basti pensare, infatti, che questo è tra i meglio conservati dell’intera regione…visita il Castello Caetani
La Cattedrale di Santa Maria Assunta
Un altro monumento importante è poi la Cattedrale di Santa Maria Assunta. Fu eretta in stile romanico prima del X secolo sulle rovine di un tempio romano dedicato alla dea Cibele. A pianta basilicale e in stile romanico-gotico, con chiari riferimenti cistercensi (che la ristrutturarono nel XII secolo), la chiesa si distingue per l’angusto portico gotico e per lo snello campanile romanico in pietra e mattoncini (“decapitato” nel Cinquecento da un fulmine). L’interno, a tre navate con volte a crociera, custodisce molte opere d’arte. Tra queste, di particolare interesse sono due acquasantiere, una medievale e l’altra rinascimentale e un coro ligneo settecentesco.
Notevoli sono anche il crocifisso barocco dell’edicola dell’altare e quello medievale di una delle cappelle laterali. Troviamo, inoltre, diversi affreschi (notevoli quelli quattrocenteschi di Benozzo Gozzoli nella Cappella De Marchis). Nella chiesa, scura e poco illuminata, si respira un’atmosfera tetra e drammatica. Inquietante è l’affresco, seminascosto e assai deteriorato, dipinto a destra sulla controfacciata, che raffigura in maniera terribile i sette vizi capitali.
La Chiesa di San Michele Arcangelo
Dopo la Cattedrale, degna di nota è la piccola Chiesa di San Michele Arcangelo (o di Sant’Angelo), che sorge nel cuore medievale del paese, di fronte ad una splendida casa torre, oggi adibita ad albergo. L’edificio sacro, sorto sui resti di un antichissimo tempio dove era venerata dea Maia, e le cui origini risalgono al XI secolo (l’aspetto gotico è riconducibile alla seconda metà del XII secolo), possiede un piccolo portico molto malmesso ed è caratterizzato da una pianta asimmetrica. All’interno, a tre anguste navate e con soffitto a volte a crociera, si conservano un organo settecentesco, un battistero seicentesco ed un affresco che raffigura la Crocifissione. Nella sottostante cripta si ammirano affreschi del XV secolo.
Il Convento di San Francesco
Anche gli immediati dintorni di Sermoneta sono del massimo interesse. A circa un chilometro dall’abitato si trova il Convento di San Francesco. Questo si raggiunge percorrendo la panoramica Via San Francesco…visita il convento di San Francesco.
L’Abbazia di Valvisciolo
Di straordinaria suggestione è poi l’Abbazia di Valvisciolo, posta su un poggiolo ai piedi del Monte Corvino e dedicata al protomartire Santo Stefano. Secondo la tradizione, il complesso, interamente in pietra viva e caratterizzato dall’austero stile gotico-cistercense, fu fondato nell’VIII secolo dai monaci greci basiliani di San Nilo, attivi già a Grottaferrata. L’Abbazia di Valvisciolo è ubicata in una piccola valle per tradizione medievale detta “dell’usignolo” da cui la probabile origine del nome “valvisciolo“…visita l’Abbazia di Valvisciolo
Sermoneta e i Templari
Pochi sanno infatti che Sermoneta e il suo territorio custodiscono le tracce maggiori non soltanto della presenza dei Templari nel Lazio, ma anche della loro complessa dottrina misteriosofica. Ne sarebbero espressione i numerosi simboli riscontrabili nei suoi più importanti edifici sacri. Questi, infatti, sono quasi sempre caratterizzati da un’evidente impronta cistercense. Ordine, questo, notoriamente legato ai misteriosi monaci-cavalieri. Tra i segni più interessanti vanno annoverati almeno la “Triplice Cinta Druidica” e il celebre “Sator”. La prima si trova incisa un po’ ovunque nel paese e soprattutto sulle chiese di San Michele Arcangelo e dell’Annunziata e sulla Cattedrale di Santa Maria Assunta; il secondo si ammira graffito (assieme ancora alla Triplice Cinta) nel chiostro dell’Abbazia di Valvisciolo.
Simboli dalle origini remote e di derivazione probabilmente celtica, sul cui significato si è sempre discusso ed ancora si discute, pare che i Templari se ne servissero per “contrassegnare” i luoghi ai quali conferivano un’eccezionale valenza sacra e tellurica, selezionati secondo occulte conoscenze sulle energie della Natura. La presenza templare è avvalorata anche da vecchi racconti tramandati dalla tradizione locale, riguardanti soprattutto Valvisciolo: nei sotterranei dell’abbazia si troverebbe, infatti, il favoloso tesoro dei Templari (che qui sarebbe stato nascosto dai monaci-cavalieri alla fine del 1308, in seguito ai primi arresti in Francia da parte di Filippo il Bello), mentre la crepa visibile sull’architrave del portale confermerebbe la famosa leggenda medievale secondo cui, allorquando il 18 marzo del 1314 venne messo al rogo l’ultimo Gran Maestro Templare, Jacques de Molay, gli architravi di tutte le chiese templari si spezzarono.
In ogni caso, a parte gli elementi fiabeschi, è fatto risaputo che i Cavalieri del Tempio s’insediarono per un certo periodo a Valvisciolo, forse a cavallo tra XIII e XIV secolo, com’è provato dalla croce templare scolpita sulla sinistra dell’oculo centrale del rosone.
Alla scoperta dei luoghi più belli da visitare vicino a sermoneta. Idee e proposte di viaggio per trascorre una giornata o un weekend tra arte, natura, storia e tradizioni…continua il viaggio
Eventi – Feste e Sagre
Sagra della Polenta (Gennaio)
Informazioni Turistiche
Comune di Sermoneta
Via della Valle, 17 – 04013 (LT)
Tel. +39 0773.30.151
Sito Web del comune
Pro Loco
Tel. +39 0773.30.312
Sito Web
Castello Caetani
È visitabile tutti i giorni a pagamento, con visita guidata ogni ora circa. Vedi pagina dedicata.
La Cattedrale
È normalmente aperta la domenica e la mattina durante la settimana.
La Chiesa di San Michele
Di solito chiusa (può essere visitata contattando la Pro Loco di Sermoneta al numero 0773.30.312). Discorso simile per il Convento di San Francesco, chiuso da molto tempo e attualmente in restauro.