Il borgo fantasma di Chia
Abitata fin dal periodo pre-etrusco, Chia sorge su una collina tufacea, nel cuore della Tuscia, intorno alla quale sono stati rinvenuti diversi siti archeologici tra cui l’affascinante sito di Santa Cecilia.
Questi siti, ricchi di tombe a grotta, pozzi e case ipogee ci danno testimonianza della lunga dominazione etrusca fino al loro contrasto con la potenza di Roma. Passata così ai romani nel III secolo a.C. e successivamente decaduta in concomitanza delle invasioni germaniche, ebbe una netta ripresa nel periodo medievale dove assunse carattere prettamente difensivo.
La storia di Chia
Il vecchio borgo, che nelle carte più antiche è denominato Cheggia o Icea, si presentava con un nucleo centrale percorso da strette e difeso da grandi bastioni che scendevano fino ai piedi della collina. Come accaduto a molti altri feudi anche quello di Chia passò nel periodo medievale di mano in mano diventando possedimento prima della Camera Apostolica e successivamente di nobili famiglie come gli Orsini e i Colonna e in età moderna come i Lante della Rovere e i Borghese.
Il paese attualmente si presenta diviso in due zone sia per tipologia che per aspetto. In un tempo relativamente breve alle case che formavano l’antico abitato se ne sono man mano aggiunte altre senza soluzione di continuità tra in nuovo e il vecchio nucleo.
La visita dell’antico borgo di Chia inizia nella parte rinascimentale del paese e più precisamente da Piazza Garibaldi. Lasciata sulla sinistra la Chiesa Madonna delle Grazie, iniziata nel 1617 e completata nel 1623, si percorre la Via Ripetta per immergersi negli angusti vicoli che caratterizzano il borgo. Così, proseguendo, si entra nella parte più antica di Chia dove si apre la Piazza Giordano Bruno. Nei dintorni della piazza, oltre agli archi, alle scalette e alle strette viuzze, possiamo osservare le interessanti rovine dell’antica parrocchiale posta in un angolo della piazza dedicata al grande filosofo. La visita si conclude poco oltre la chiesa dove la parte più antica del borgo di Chia termina con case ridotte perlopiù a nude rovine.
Come Arrivare a Chia
Dal casello di Orte, sull’A1, si prende la superstrada Orte – Viterbo. Percorsi circa una dozzina di chilometri si esce allo svincolo per Bassano in Teverina e Chia.
Lo stesso svincolo è raggiungibile ovviamente da Viterbo percorrendo la stessa superstrada. Giunti quindi al centro di Chia troviamo una piazza (Piazza Garibaldi) dov’è possibile sostare l’auto.
Da Piazza Garibaldi un piccolo arco ci indica l’inizio del percorso di visita.
Scheda di Chia
Accesso: Su strada
Tipologia attuale: Borgo rurale
Origine: Etrusca
Età di fondazione: VII secolo a.C.
Età di abbandono: Ultimi decenni del XX secolo
Motivo dell’abbandono: Migrazione
Modalità di visita: Ingresso libero
Dove si trova Chia
Informazioni Turistiche
Comune di Soriano nel Cimino
Sito web: www.comune.sorianonelcimino.vt.it
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