Scopri la storia della città fantasma di Ninfa
Alcuni documenti risalenti all’età classica ci indicano che nella zona in cui sorgono ora le rovine di Ninfa esisteva un tempio dedicato alle ninfe. Da qui probabilmente il nome di questa città sorta nel corso dell’VIII secolo d.C. Ma veniamo ai fatti che hanno portato alla nascita e allo sviluppo, in pieno medioevo, di uno dei più fiorenti centri del Lazio.
Dalle origini al Medioevo
Nel 741 papa Zaccaria entrò in possesso delle grandi proprietà agricole di Norba e Ninfa avute in dono dall’imperatore di Bisanzio Costantino V Copronimo. La tenuta di Ninfa, data la sua posizione strategica, divenne ben presto un agglomerato di case e, successivamente una città fortificata a difesa delle scorrerie saracene, molto temute in quel tempo (IX sec.). L’importanza di Ninfa, oltre all’abbondante presenza d’acqua, era anche dovuta alla sua favorevole posizione dopo l’abbandono della Via Appia a causa dell’impaludamento.
Venuta a mancare questa importante via di comunicazione per il sud, i traffici si svolgevano sulla pedemontana che da Velletri giungeva a Terracina (collegando due tronconi dell’Appia non interessati dalle paludi) passando per Ninfa proprio dove questa subiva un restringimento. Questa caratteristica elevò da subito il paese a vera sentinella di tutti i traffici per il mezzogiorno d’Italia, ricavandone non poco benessere dai pedaggi che venivano imposti a chi fosse passato di li.
Medioevo: dai Frangipane agli Annibaldi
Nell’XI secolo Ninfa apparteneva ai Conti di Tuscolo e nel XII passò ai Frangipane. Proprio durante il dominio della famiglia Frangipane, nel 1159, il cardinale Rolando Bandinelli, fuggito da una Roma in pieno tumulto, si rifugiò a Ninfa e, il 20 settembre dello stesso anno, nella Chiesa di Santa Maria Maggiore fu eletto papa con il nome di Alessandro III. L’elezione di un papa fuori le mura di Roma fece andare su tutte le furie l’imperatore Federico Barbarossa. Così questo, nel 1165 vendicò il torto subito mettendo a ferro e fuoco la città di Ninfa insieme alla vicina Cisterna Neronis. Ricostruita dagli stessi Frangipane la città passò prima ai Conti di Ceccano e nel 1230 alla famiglia Annibaldi.
Medioevo: i Caetani
La ricostruzione completa della città si ebbe solo nel 1297 quando Pietro Caetani, nipote di Benedetto Caetani salito al soglio pontificio con il nome di Bonifacio VIII, acquistò il feudo: fu eretta così la torre vicino al lago, crebbero le chiese e le abitazioni e fu costruita una diga per la raccolta delle acque. L’acquisto del feudo da parte della famiglia Caetani aveva un duplice scopo. Aumentare la loro ricchezza e riunire in un unico territorio feudi che fino ad allora erano stati protagonisti di aspre lotte.
Dallo Scisma d’Oriente all’abbandono
Dopo lo scisma d’oriente avvenuto nel 1378 due situazioni sfavorevoli portarono all’inesorabile declino della potenza di Ninfa. Prima fra tutte la scissione in due rami della famiglia Caetani (Sermoneta e Fondi, in conflitto tra loro) e, contemporaneamente, il continuo coinvolgimento nelle guerre che opponevano Sermoneta ai feudi confinanti di Velletri, Cori e successivamente Sezze. Proprio nel contesto di queste continue lotte fratricide Ninfa fu brutalmente saccheggiata, incendiata e distrutta da parte di Onorato Caetani conte di Fondi nel 1381. I pochi abitanti rimasti si arresero ben presto alla carestia e alla malaria e, in pochi mesi di quello che fu una ricca e florida città non rimase altro che rovine ricoperte di erbe e rovi.
Scheda di Ninfa
Accesso: Su strada
Tipologia attuale:Â Ruderi a giardino
Origine: Medievale
Età di fondazione: 745 d.C.
Età di abbandono: 1381 d.C.
Motivo dell’abbandono: Distruzione a causa di lotte interne
Modalità di visita: Ingresso a pagamento con visita guidata
Informazioni Turistiche
Comune di Sermoneta
Sito web del Comune
Comune di Cisterna di Latina
Sito web: www.comune.cisterna-di-latina.latina.it/it
Giardino di Ninfa
Sito web: www.giardinodininfa.eu
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Gianfranco Zampetti © Riproduzione vietata | Copyright