Monte Viglio da Valico Serra Sant’Antonio: Introduzione al percorso
Andata: Da Valico Serra Sant’Antonio, Fonte della Moscosa, il Belvedere, I Cantari e la cresta nord
Ritorno: Stesso itinerario
Il Monte Viglio è una delle montagne più frequentate dell’intero Appennino Laziale e l’itinerario che qui proponiamo è quello più frequentato per salire sul Monte Viglio. Spiegare i motivi per cui tanti escursionisti scelgono questa meta per una loro passeggiata è abbastanza semplice.
Prima di tutto dobbiamo dire che l’itinerario è relativamente facile, con poco dislivello e senza tratti impegnativi (se si esclude la salita al Il Gendarme). Poi, cosa più importante, è estremamente panoramico e aereo. In ultimo, considerato il fatto che raggiunge, supera e aggira ben nove elevazioni, questo itinerario risulta nel complesso assai vario. Adatto a tutte le stagioni richiede l’uso obbligatorio di ramponi e piccozza (nel periodo invernale) per il superamento de Il Gendarme (canalino nord).
Descrizione del Percorso
Da Capistrello o Filettino si raggiunge in auto il Valico di Serra Sant’Antonio (1608 m) dove si può parcheggiare nei pressi di uno slargo. Dal valico si stacca una strada sterrata che si percorrerà a piedi, per circa 1,5 km, fino alla Fonte della Moscosa (1619 m, 0.20 h). Superata la fonte, che lasceremo più in basso sulla destra, la sterrata va ad intercettare il Fosso della Moscosa (non nominato sulla carta IGM). Si risalirà , ora su sentiero, fino alla sua parte terminale in corrispondenza del Belvedere (1770 m, non quotato e non nominato sulla carta IGM). Si tratta in realtà di un piccolo intaglio posto tra la Serra Sant’Antonio e il Monte Piano (0.15 h/ 0.35 h).
Qui sorge una statua della Madonna che volge il suo sguardo verso un bellissimo panorama che spazia di colpo verso la Val Roveto e il vicino gruppo del Pizzo Deta. Dall’intaglio si piega nettamente a destra, si esce dal bosco, si aggira sulla destra una piccola elevazione (1838 m, denominata Monte Piano sulla carta IGM) per scendere poi al Valico del Cantaro (1835 m, non nominato sulla carta IGM). Dal valico si risale con ampie svolte una ripida costa erbosa che termina in corrispondenza di una cresta sassosa.
Verso la Cima del Monte Viglio
Il sentiero quindi aggira a destra la parte terminale della cresta, supera lasciandola sulla sinistra la quota 1992 (non nominata sulla carta IGM ma in realtà si tratta di Monte Piano) e ridiscende nuovamente da questa ad una piccola sella. Davanti ai nostri occhi si erge la bastionata rocciosa che forma il limite orientale de I Cantari. Si tratta di un piccolo gruppo di cime disposte a formare una S, che danno il nome a tutto il massiccio. Così, ancora per cresta, si superano di volta in volta tutte le elevazioni fino all’ultima e più alta di queste (2103 m, 0.45 h/ 1.20 h).
Con un salto di roccia si scende ancora ad un’altra ampia sella (2045 m) posta tra I Cantari e la caratteristica guglia de Il Gendarme (non nominato sulla carta IGM). Il sentiero va ad aggirare sulla destra questo grande sperone roccioso traversando i prati che delimitano a monte le strapiombanti Coste di Monte Viglio ben visibili dalla strada che proviene da Filettino. Si perviene così di nuovo in cresta avendo alle spalle Il Gendarme e davanti l’aerea cresta nord del Monte Viglio.  Si percorrerà quest’ultima sul filo fino all’ampia e panoramica cima ove sorge una grande croce in ferro (2156 m, 0.40 h/ 2.00 h).
Scheda Tecnica
Dislivello complessivo: 660
Tempo andata: 2.00 ore
Tempo ritorno: 1.30 ore
Difficoltà : E
Segnaletica: segni bianco-rossi
Luogo di partenza:Â raggiungibile con auto e pullman
Coordinate GPS
Monte Viglio
41°53’05.2″N 13°22’25.8″E
Mappa (Monte Viglio)
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