Sentieri nella Riserva Naturale Macchia di Gattaceca

Sentieri nella Riserva Naturale Macchia di Gattaceca: Introduzione al percorso n. 338-339

Andata: Da Monterotondo – dintorni, ingresso itinerari 338-339
Ritorno: Stesso Itinerario

Il Bosco chiamato Macchia di Gattaceca, ora protetto da una riserva naturale regionale insieme al vicino bosco della Macchia del Barco, pur essendo di modeste dimensioni, custodiscono ancora molti gioielli che la natura ha voluto regalare. Tutto ciò che possiamo dire è molto riduttivo se non che, attraversando il bosco, si può stare per un po’ in silenzio ed ascoltare, quando la primavera è nel suo massimo splendore, un coro d’uccelli che qui trovano una doverosa protezione.

Questo primo sentiero (vai al secondo itinerario) ci conduce alla scoperta di questo vero e proprio tesoro naturalistico a pochi passi da Roma e vicinissimo a città come Monterotondo. Nessuno si aspetterebbe di trovare suggestivi angoli di natura in aree così fortemente urbanizzate. Per questo motivo che invitiamo al massimo rispetto per chi desidera visitare la Macchia di Gattaceca in silenzio e godersi gli odori e i suoni della natura.

Descrizione del Percorso

Per chi proviene da Roma, percorrendo la Salaria, si sale su a Mentana e da qui si prende la strada per Castelchiodato. Appena si passa sotto il ponte dell’autostrada, prendere la prima sterrata a destra (cartello della riserva). Si arriva allo stesso punto per chi proveniente da Rieti, sempre sulla Salaria, sale a Montorotondo. Una volta ridiscesi dalla parte opposta per andare verso Castelchiodato e passati sotto il ponte dell’autostrada, girare alla prima strada a destra che qui forma un gomito, per dirigersi verso Mentana. Percorsi circa duecento metri, (prima di passare di nuovo sotto l’autostrada), si prende a sinistra la sterrata (cartello della riserva). Questa costeggia per un tratto la recinzione della riserva, devia verso destra e poi con un tornante subito a sinistra prosegue rasentando una recinzione.

Quando diventa di nuovo pianeggiante, si arriva a uno slargo dov’è uno degli ingressi e lì si può parcheggiare. Il pullman può sostare poco dopo l’imbocco della sterrata e i visitatori la devono percorrere a piedi per un chilometro circa ma  la mattina si cammina all’ombra. Accanto ad un cancello di legno, un paletto indica i segnali rossi e bianchi degli itinerari 338 (con vecchi segni blu) e 339 (con vecchi segni rossi). Si percorre un breve tratto, il sentiero si divide, e si prende a destra il 338 e 339 che hanno un tratto in comune. Si arriva in breve ad una radura il cui centro, con evidenti affioramenti rocciosi, è un po’ sopraelevato.

Verso il cuore della Riserva Macchia di Gattaceca

Il sentiero riprende proprio di fronte, si percorre ancora per un bel tratto il 338 fino a che non si incontra un bivio. Proseguire su quello di sinistra (338a), lo si percorre fino a che non si intercetta un sentiero proveniente da destra (337) con vecchi segni gialli. Una volta che ci si è immessi su questo sentiero andando a sinistra, non lo si abbandona più. In alcuni punti il sentiero non molto marcato e alcune false piste ci possono condurre fuori sentiero. Pertanto consigliamo di fare quindi bene attenzione ai segni a bandierina rossi e bianchi. Dopo numerose larghe giravolte, per un bel tratto il sentiero corre dritto fin dove l’alberatura rada non fa intravedere sulla destra delle abitazioni e il sentiero piega bruscamente a sinistra ad angolo retto e scende. Piega ad arco verso destra fino a immettersi nel letto di un fossetto. Si gira a destra salendo lungo questo e quando dopo pochi metri si ritorna in piano, si prende a sinistra un sentiero poco evidente.

Da questo punto fare molta attenzione perché la traccia è spesso confusa e solo l’intuito e i segni ci indicano la direzione. Ad un tratto tra la vegetazione si nota un cartello della riserva, non andare dritti ma deviare per il sentiero di sinistra che aggira la vegetazione sulla destra fino a un intaglio in leggera discesa. Il sentiero continua piegando a destra. Qui fare di nuovo molta attenzione perché si cammina per un brevissimo tratto sul ciglio di una gigantesca dolina. Si va avanti e dopo pochi metri sulla destra si vede l’arco di una Cisterna Romana. Si procede avanti fino ad arrivare al cartello che si intravedeva poco prima. Proprio dietro di questo inizia il sentiero che scende sul fondo della dolina. Dopo abbondanti piogge il terreno risulta molto scivoloso e diventa problematico scendere ma se asciutto nel periodo primaverile, si può godere delle belle fioriture del sottobosco.

Scheda Tecnica

Dislivello complessivo: 90
Tempo andata: 0.40 ore
Tempo ritorno: 0.40 ore
Difficoltà: T
Segnaletica: 338, 338a, 337 (segni blu-gialli)
Luogo di partenza: raggiungibile con auto e pullman (piccolo bus)

Coordinate GPS

Macchia di Gattaceca

Mappa (Riserva Macchia di Gattaceca)

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