Selva del Lamone – Sentiero della Strompia: Introduzione al percorso
Andata: Da Farnese – Pofinocchieto, per La Strompia, Poggetta del Tesoro, Pofinocchieto
Ritorno: Stesso Itinerario
Il tracciato del sentiero qui proposto che permette di esplorare una parte della Selva del Lamone è abbastanza comodo e breve e ben si adatta alle esigenze di chi si accontenta di una semplice passeggiata nel bosco.
Se invece vogliamo godere appieno delle bellezze di questo angolo della Selva del Lamone si consiglia di effettuare l’escursione nel periodo migliore, la primavera. Infatti, In questa stagione milioni di ciclamini, anemoni, violette, liliacee ed orchidee tappezzano il sottobosco. La sua bellezza affascina ma la sua estensione, circa 2000 ettari, la rete fitta di sentieri e la mancanza di punti di riferimento evidenti, rendono sconsigliabile la visita alla Selva del Lamone senza guida. Altre difficoltà si possono trovare sui vari percorsi oltre a quelli qui consigliati. Pertanto è bene prima della visita recarsi al centro visitatori per avere informazioni e tutta l’assistenza che il personale della riserva non mancherà di dare.
Descrizione del Percorso
Da Farnese si raggiunge la strada maestra del Lamone, all’altezza del cartello n. 35 del Sentiero dei Briganti, in località Pofinocchieto, nei cui pressi sono riscontrabili lembi di bosco mediterraneo, si seguono le segnalazioni verso la Strompia. Si costeggia la poggetta dei Tigli, un enorme e suggestivo cumulo di grossi macigni lavici ricoperti di muschi e licheni, pieno di anfratti, tra i quali si elevano alberi secolari. Il toponimo ricorda la presenza di tigli di cui rimangono alcuni esemplari. Si tratta anche di uno di quei punti del Lamone dove, fino agli anni sessanta, venivano impiantate colture agricole nelle radure.
Si notano infatti i resti dei cosiddetti “Roggi”, cioè degli spazi di terreno ripuliti dalle pietre, che ritroviamo ammassate in mucchi caratteristici. Questo luogo è dominato dalla mole accidentata della Murcia Strompia. E’ questa, come fa intendere il nome, un ammasso di lava spaccato in due. Si tratta infatti di due alti muraglioni naturali, che corrono parallelamente tra loro in direzione Est-Ovest, per un centinaio di metri. Salendo, con una certa difficoltà, si percorre il muraglione fino al punto più alto (327 m s.l.m.). Da qui si domina tutto il paesaggio circostante, dal Monte Amiata al Mar Tirreno e dai monti di Castro a Valentano.
Alla scoperta della Selva del Lamone
Discesi dalla Strompia, si prosegue verso Est attraverso una mulattiera immersa nella tipica vegetazione. Si tratta della cosiddetta Strada al Sole utilizzata, una volta, per raggiungere il territorio di Castro e come via di fuga verso la Maremma. Lungo il percorso s’incontrano decine di piccole aie rotonde, perfettamente piane, costruite in mezzo alle lave del sottobosco. Sono queste le piazze dove venivano realizzate le carbonaie. Nei loro pressi, spesso sono ancora visibili piccole strutture ellittiche in pietra a secco, che è quanto resta delle capanne dei carbonai.
La mulattiera si inoltra in un recinto naturale, costituito da una “murcia” (ammasso di pietre laviche) di forma circolare (forse riadattata dall’uomo). E’ questo il punto più accidentato del sentiero. Subito dopo si fiancheggia Pian della Femmina, una radura, un tempo coltivata (“roggio”), in cui sono visibili i resti in pietra di alcune capanne, costruite dai pastori. Da Pian della Femmina il sentiero tracciato gira di un centinaio di gradi e si arrampica su alcune murce ricoperte di ornielli, carpini e sorbi, per poi salire sulla Poggetta del Tesoro ed in breve ritornare a Pofinocchieto.
Scheda Tecnica
Dislivello complessivo: 100
Tempo andata: 1.30 ore
Difficoltà: T
Segnaletica: a cura della riserva
Luogo di partenza: raggiungibile con auto e pullman
Coordinate GPS
Farnese
42°33’01” N 11°43’35” E
Mappa (Farnese)
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