Pozzo delle Vergini a Fumone

Il Pozzo delle Vergini nel Castello Longhi-de Paolis

Da sempre il Castello di Fumone è custode di segreti, arcani e memorie drammatiche. Sede fin dall’XI secolo di una piccola prigione della Chiesa, la rocca nel Medioevo era tristemente nota per le condizioni disumane in cui versavano i detenuti e per le torture che vi si praticavano.

Di solito essere condannato alla prigionia a Fumone equivaleva ad essere condannato alla morte più atroce. Losche immagini venivano tramandate di questo luogo dalle origini oscure: secondo alcuni studiosi, infatti, il toponimo “Fumone” non deriverebbe, come viceversa prima accennato, dalla colonna di fumo che si sprigionava dal maniero, bensì dalle nubi grigio-nere che una tradizione popolare vuole si addensassero misteriosamente e costantemente su di esso.

Il Pozzo delel Vergini nel Castello di Fumone | Lazio Nascosto

Il Pozzo delle Vergini

Ad ogni modo, la visita al castello pare confermare tali premesse non certo confortanti. Appena entrati nel castello, dopo un’iniziale breve ma ripida rampa di scale, il visitatore ha già la sensazione di essere fuori dal tempo. Le luci soffuse, il rosso delle pareti, il silenzio creano da subito un’atmosfera tetra e angosciante che sfocia nel primo ricordo tragico conservato all’interno dell’edificio: il Pozzo delle Vergini.

In origine probabilmente situato all’aperto, questo pozzetto stretto e profondissimo è storicamente legato alla pratica dello Jus primae noctis, diffusa nel Medioevo nei borghi di campagna e rivendicata a Fumone da uno degli antichi proprietari del castello: come è noto, sulla base di questo diritto, le donne appena spostate dovevano giacere la loro prima notte di nozze con il signore del posto; e, quel che più contava, dovevano giungervi vergini, pena la morte o qualche orripilante tortura.

Fumone il castigo previsto per le inadempienti era veramente perentorio: le povere disgraziate che erano scoperte “impure” dal loro “nobile” aguzzino venivano immediatamente e senza pietà gettate nel suddetto pozzo, al fondo di cui – pare – svettassero lame affilate: nella nera cavità le loro urla risuonavano fortissime per poi svanire in una quiete demoniaca.

Oggi, affacciandosi all’orlo della cavità, posta in un cantuccio, accanto al ciglio di una scalinata, si possono provare sensazioni di pietà miste a ripugnanza.

Come visitare il Pozzo delle Vergini

La visita al Pozzo delle Vergini è compresa nell’itinerario di visita al Castello di Fumone della durata di quaranta minuti circa. La visita è a pagamento ed è guidata. Durante la visita è vietato girare nelle sale e nei giardini non accompagnati dalla guida del castello e non è consentito fumare. Le visite possono essere individuali o di gruppo (per gruppi è consigliabile la prenotazione) ed è possibile condurre cani al guinzaglio (tranne all’interno del Santuario).

Inverno: dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 15:00 alle 18:00 (la domenica orario continuato dalle 10:00 alle 18:00)
Estate:  dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 15:00 alle 20:00

N.B. gli orari di apertura del castello potrebbero subire delle variazioni. Pertanto vi consigliamo di fare sempre riferimento alle informazioni rilasciate sul sito ufficiale del Castello Longhi De Paolis.

Informazioni turistiche

Castello di Fumone
Via Umberto I, 27
03010 Fumone (FR)
Sito Web del Castello

Cosa visitare nei dintorni del Castello Longhi de Paolis

Meritevole senz’altro di una visita è il borgo di Fumone è uno dei più suggestivi e meglio conservati della Provincia di Frosinone. Sebbene, oltre al castello, il centro storico non offra monumenti di rilievo (si segnalano la Collegiata di Santa Maria Assunta e la chiesetta gotica di San Gaugerico), è però davvero irrinunciabile una passeggiata per i vicoli del centro storico, spesso aperti da splendidi scorci panoramici; bellissimo il cosiddetto “angolo medievale”.

Nei pressi di Fumone è consigliabile la visita ai vicini splendidi borghi di FerentinoAnagni e Alatri. Per una rilassante  gita, invece, è possibile percorrere le rive del Lago di Canterno tutelato anche dalla riserva naturale omonima.

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