Alla scoperta della Rennes le Chateau italiana
Recentemente, Roberto Volterri, studioso degli enigmi di Rennes le Chateau, ha notato sull’edificio del Santuario della Madonna della Civita un’iscrizione del tutto simile a quella, assai più celebre, riportata sul portale della chiesa di Rennes le Chateau, sebbene rispetto a questa, la frase di Itri presenti una lieve variazione: al posto di «Terribilis est locus iste» si legge «quam metuendus est locus iste».
La frase di Rennes le Chateau, tratta dal biblico “Sogno di Giacobbe“, suscita negli appassionati di misteri grande suggestione ed è stata considerata quale indizio degli inenarrabili segreti che il paesino francese custodirebbe: segreti che condurrebbero persino ai templari.
O QUAM METUENDUS EST LOCUS ISTE
A tal proposito, la presenza dell’inquietante iscrizione ad Itri, che per intero recita:
«O QUAM METUENDUS EST LOCUS ISTE, VERÈ NON EST HIC ALIUD, NISI DOMUS DEI, ET PORTA CAELI»
potrebbe essere collegata alla valenza tellurica conferita, da parte dell’ambiente esoterico templare, a molte aree del Lazio Meridionale (soprattutto i Monti Lepini ed Ernici, e testimoniata dalla “convivenza” di numerosi simboli riconducibili, almeno in parte, al culto della Terra e della “Grande Madre” (si pensi al quadrato magico del “Sator” e ai numerosi esemplari di “Triplice Cinta druidica” e di “Centro Sacro” conservati a Sermoneta).
È interessante infine notare come sulla stessa parete ove è graffito il Sator siano presenti (qualche metro sulla sinistra e sempre su tracce d’intonaco) numerosi esempi di “Nodo di Salomone” (metafora del cammino esoterico verso la conoscenza di sé e verso la Verità) e persino un Centro Sacro (o Omphalos) in una variante “complessa” ed “insolita” (al posto del quadrato si vede un rettangolo con sviluppo verticale, formato da venti piccoli quadrati semplici e con rette oblique interne tracciate in maniera piuttosto irregolare).
Il sincretismo religioso
Un’operazione dunque di sincretismo religioso, che lascerebbe sistematicamente tracce eloquenti in luoghi destinati, in epoche remote, all’adorazione di divinità pagane, e successivamente dedicati alla figura della Vergine Maria: sincretismo ben testimoniato proprio dal Santuario della Madonna della Civita, tempio che, oltre ad essere rivolto al culto mariano, sorge in un’ara anticamente consacrata al dio Mercurio.
Allo stesso tempo, la datazione della lapide stessa, risalente al 1621, non escluderebbe ipotesi di interventi neo-templari o massonici nell’ambito della storia più recente del santuario. In ogni caso, una domanda rimane senza risposta: perché questo sarebbe un «luogo terribile»?
È interessante notare che nel Lazio il termine “terribile”, in corrispondenza di edifici sacri, lo ritroviamo a Veroli, come toponimo di un vicolo e di una via che, se seguiti, portano – guarda caso – ad una chiesa che presenta simboli templari, ossia la chiesa romanica di Sant’Erasmo.
Come visitare il Santuario Madonna della Civita
La visita al Santuario Madonna della Civita è libera ed è regolata dai seguenti orari:
Giorni feriali: dall’alba al tramonto (eccetto dalle ore 13:00 alle ore 15:00).
Domenica e festivi: dall’alba al tramonto (eccetto dalle ore 13:00 alle ore 15:00).
N.B. gli orari delle visite e di apertura del Santuario potrebbero subire delle variazioni. Pertanto Vi consigliamo di fare sempre riferimento alle informazioni rilasciate chiamando il numero 0771.72.71.16.
Informazioni turistiche
Coordinate GPS
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Santuario Madonna della Civita
Via Maria SS. della Civita
04020 Itri (LT)
Tel. +39 0771.72.71.16
Sito Web del Santuario
Cosa visitare nei dintorni del Santuario Madonna della Civita
Nelle immediate vicinanze del Santuario Madonna della Civita è senz’altro consigliabile una visita a Itri. In particolar modo alla Collegiata di San Michele Arcangelo (o Sant’Angelo), risalente all’XI secolo ed eretta su un antico tempio pagano. Splendido il campanile di gusto arabo-normanno, formato da due piani di bifore romaniche e da un piano di trifore ogivali e decorato con scodelle maiolicate. Continuando lungo la strada che dal santuario scende verso Itri (SS 7 Appia) si può raggiungere il litorale tirrenico. Si possono visitare, quindi, Formia e il suo bellissimo lungomare e Gaeta con la suggestiva e misteriosa Grotta del Turco.
Sempre partendo da Itri vivamente consigliata è la visita al pittoresco borgo di Sperlonga e alla vicina Villa di Tiberio. Ricordiamo, inoltre, che il santuario si trova immerso nel Parco Naturale Regionale dei Monti Aurunci che offre la possibilità di percorrere numerosi itinerari alla scoperta degli angoli più nascosti di questo angolo della regione Lazio.
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