Cosa vedere e come visitare il magnifico Monastero di San Benedetto
Scopri il patrimonio storico e artistico della “Soglia del Paradiso”, luogo mistico circondato dai boschi del Parco Naturale dei Monti Simbruini
Aggiornato il: 2 Settembre 2024
Il Monastero di San Benedetto, noto come Sacro Speco, trae il suo nome dalla piccola cavità, situata su una rupe a picco sulle gole dell’Aniene. Ora è protetta all’interno della sacra costruzione, ove San Benedetto da Norcia, nel IV secolo visse in eremitaggio. Qui, in suo onore, nel XII secolo, venne eretto il complesso monastico ed una chiesa, sopra alla quale, durante il XIV secolo, fu edificato un piccolo tempio.
Immerso nel favoloso e selvaggio scenario del Parco Naturale Regionale dei Monti Simbruini, il Sacro Speco, a cui si accede salendo una scalinata che attraversa il Bosco Sacro, è un luogo dal fascino suggestivo. Denominato anche “La Soglia del Paradiso”, rappresenta uno dei più alti esempi di architettura religiosa rupestre del Lazio. Si trova a 650 metri d’altezza a circa 3 km da Subiaco, splendidamente affacciato sulla boscosa Valle dell’Aniene.
Visita il Sacro Speco
La Chiesa Superiore
La Chiesa Superiore, ultima ad essere costruita in tutto il complesso monastico di San Benedetto, è anche la struttura più alta che si può visitare. Modificata più volte nel corso dei secoli, si presenta, attualmente, con due campate irregolari. La prima, quella esterna, è di forma rettangolare ed è tagliata, trasversalmente, da un arco. La seconda campata, quella interna, è più piccola e più bassa della precedente. Da quest’ultima, alcuni gradini, costruiti durante alcuni lavori di restauro nel 1853 conducono al transetto. L’abside, invece, appare completamente scavato nella roccia. Una caratteristica peculiare di questo avvolgente luogo sacro che lo rende unico al mondo, è quella di avere tutti gli ambienti splendidamente affrescati in ogni spazio disponibile. Tra questi affreschi citiamo la “Crocifissione”, grandiosa opera del Maestro trecentesco del Sacro Speco, situata nella parete di fronte all’ingresso del monastero.
La Chiesa Inferiore
La Chiesa Inferiore fu costruita tra il 1244 e il 1276 in concomitanza con la ristrutturazione del Sacro Speco ad opera dell’abate Enrico. La chiesa, a pianta rettangolare è divisa in tre campate. La Prima Campata si trova nei pressi della Scala Santa, la Seconda si trova allo stesso livello della Prima e a un livello più basso rispetto alla Terza. Questa complessa architettura è stata concepita per fare in modo che i vari ambienti seguissero il declivio roccioso su cui è poggiato il complesso monastico. Quello che oggi possiamo ammirare nella Chiesa Inferiore è il frutto di profonde trasformazioni volute dai Cistercensi. Alla stregua delle architetture dell’Abbazia di Fossanova e Casamari, inserirono la pianta “ad quadratum” che, nel XIII secolo, stavano diffondendo in tutto il continente europeo.
La Grotta di San Benedetto
Il fulcro di tutto il monastero è, di certo, la Grotta di San Benedetto, denominata anche “Grotta della Preghiera”. La grotta, in realtà, è una cavità ricavata nella roccia dove San Benedetto visse per tre anni da eremita. Secondo gli scritti di San Gregorio Magno, nessuno, tranne lui e Dio, era a conoscenza del fatto che San Benedetto si trovasse lì. Si narra, inoltre, che proprio Gregorio mediante una corda legata all’orlo della roccia che sovrastava la grotta, faceva giungere del cibo al santo eremita per permettergli di sopravvivere.
Particolari del Monastero di San Benedetto
Come dicevamo in precedenza, gli interni del Monastero sono interamente ornati con pregevoli affreschi risalenti al XIII, XIV, e XV secolo, i quali rappresentano motivi sacri ricorrenti all’epoca, e talvolta terrificanti. Tra questi, dipinta su una parete tra lo speco benedettino e la Scala Santa, è una raffigurazione alquanto anomala, forse non tanto per i contenuti, quanto per le forme. In essa infatti sono illustrati resti di corpi macabramente sparsi su un terreno che rimandano, per certi versi, alla pittura simbolica del fiammingo Boch, contemporanea a quella del Sacro Speco.
Questi luoghi furono, tra l’altro, meta dei numerosi pellegrinaggi di San Francesco, del quale è ivi presente un ritratto risalente al XII secolo, mentre su un terrazzo, al di sotto della chiesa inferiore, è coltivato un roseto chiamato il Roveto Miracoloso, poiché si pensa che fu proprio il Santo d’Assisi ad innestarlo su un precedente cespuglio di rovi.
La Croce di San Benedetto
All’interno è visibile la Croce di San Benedetto, un simbolo che si ritiene abbia potenti proprietà di esorcismo e di protezione contro il maligno, soprattutto se indossata come medaglia con devozione. Sulle sue due facce sono incise da un lato una croce e degli acronimi, che rappresenterebbero le invocazioni per scacciare il male, e dall’altro San Benedetto che impugna una croce e il libro della regola. Legata alle incisioni presenti nel medaglione è la pianta di molti Monasteri Benedettini, progettati appunto a forma di croce proprio per tenere lontane le influenze malvagie.
Cosa vedere nei dintorni del Monastero di San Benedetto
Nei dintorni è d’obbligo la visita al vicinissimo Monastero di Santa Scolastica mentre lungo la strada che conduce a Subiaco sono visibili i resti della Villa di Nerone. Nel borgo invece, oltre al caratteristico centro storico, possiamo ammirare la Rocca Abbaziale non sempre aperta alle visite. Ad ogni modo, ma nei pressi della Rocca, è possibile passeggiare nelle viuzze del caratteristico caseggiato medievale. A 3,2 km si trova il Laghetto di San Benedetto, un piccolo specchio d’acqua incorniciato da un idilliaco paesaggio naturale.
Il Sacro Speco ricade nel Parco Naturale Regionale dei Monti Simbruini. Proprio per questo motivo, non mancano interessantissimi spunti di visita, ad iniziare dalla moltitudine di itinerari che raggiungono le cime più note del parco. Dal monastero, infatti, si può raggiungere in breve il pianoro di Monte Livata e dopo 3,5 km Campo dell’Osso. Entrambi sono ottimi punti di partenza per iniziare suggestivi percorsi verso Monte Autore. Paesi limitrofi di notevole interesse sono Arcinazzo Romano, di cui è noto il meraviglioso altopiano omonimo, Cervara Di Roma e la più distante Arsoli con il suo Castello Massimo.
A circa 14 km dal Monastero, sulla Sublacense, si trova il Museo Civico Archeologico e la Villa di Traiano, uno dei siti archeologici più rilevanti della zona.
Come visitare il Monastero di San Benedetto
Il Sacro Speco è aperto ai visitatori dal lunedì alla domenica durante tutto l’anno. Si raccomandano rispetto, silenzio e compostezza assoluti. L’ingresso all’abbazia è libero e gratuito ed è regolato dai seguenti orari:
Orario delle visite
9.30 – 12.15
15.30 – 17.15 (giorni invernali)
15.30 – 18,15 (giorni estivi)
Le visite guidate sono effettuate da professionisti del posto. Per i gruppi è auspicabile prenotare telefonando allo 3342166558 (Maurizio). Per tutte le altre informazioni si consiglia di consultare la pagina web ufficiale del monastero.
N.B. gli orari delle visite e di apertura del monastero potrebbero subire delle variazioni. Pertanto Vi consigliamo di fare sempre riferimento alle informazioni rilasciate sul sito ufficiale del monastero.
Informazioni Turistiche
Monastero San Benedetto
Piazzale San Benedetto, snc
00028 Subiaco (RM)
Tel. +39 0774.85.039
Sito Web del Monastero
Coordinate GPS
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