Il Museo delle Erbe: Un viaggio tra le erbe medicinali italiane
Cosa vedere e come visitarlo
Origini e Storia del Museo delle Erbe
In Italia tutti i musei, anche quelli piccoli e di recente istituzione, hanno avuto una lunga storia alle spalle e per quelli naturalistici il più delle volte è stata travagliata con tante piccole battaglie e con pochi ma significativi successi. Insomma è proprio il caso di dire “un mattone alla volta” che nella realtà locale, sono stati messi insieme da poche e motivate persone che noncuranti delle numerose tempeste hanno saputo dar vita a una istituzione tipica; una carta che nel corso del tempo si è poi rivelata vincente. Il Museo delle Erbe di Veroli non ha fatto eccezione e per certi versi è da considerarsi unico in Italia.
Molte sono le caratteristiche che lo distinguono da altre simili istituzioni. Innanzi tutto nei grandi musei di Storia Naturale ampi spazi sono dedicati alla zoologia, alla paleotologia – oggi vanno molto di moda i dinosauri – all’evoluzione. La botanica è quasi sempre la Cenerentola della famiglia mentre il settore delle erbe officinali è pressoché inesistente. Grazie alle donazioni e acquisizioni di collezioni è stato realizzato un percorso che parte dalla vecchia professione del farmacologo-erborista, oggi ormai abbandonata, al moderno uso delle piante.
La Struttura del Museo
Nelle teche sono state collocate circa 200 piante e solo una minima parte delle raccolte si trova negli erbari non visibili al pubblico. Ma c’è una terza e più originale caratteristica: la sistemazione delle piante per ambienti. In seguito sarà realizzato un percorso didattico, concepito soprattutto per le scuole. I ragazzi e le insegnanti ma anche un vasto pubblico potrà leggere non solo le caratteristiche delle piante officinali ma anche dove e come vivono nei vari ambienti: zone umide, macchia mediterranea, querceti, ecc. Oppure per habitat particolari. Le teche o altre strutture si prestano molto bene per dare alle erbe collocazioni diverse in modo da offrire al visitatore percorsi didattici sempre nuovi. In un prossimo futuro, ci è stato anticipato, una possibile sistemazione sarà basata sulle caratteristiche terapeutiche delle piante.
Le Collezioni
Lo spazio non è molto ma è stato ottimizzato al massimo. Le sei sale, di diverse dimensioni, sono state utilizzate al meglio collocando gli oggetti in modo omogeneo. Piccoli oggetti sono stati collocati in vetrine illuminate. In una di esse vi è l’importante collezione Della Beffa costituita soprattutto da estratti per tinture e sciroppi risalenti al 1950-1960. Oggi dopo circa 40 anni sono tornati alla ribalta. Un’altra interessante collezione è quella delle scatolette originali – in metallo –, risalenti al 1850-1860, contenenti cartine di aspirina, liquirizia, ecc.. In un’altra troviamo i prodotti galenici, brillantine (anche se hanno una componente chimica) di cui alcune con vaporizzatore, prodotti negli anni 1965-1975.
Le pareti di un corridoio ospitano una piccola e simpatica collezione di volantini e depliant degli anni 50. In programma, ci è stato riferito, c’è la fondazione di una Associazione che si occuperà del Museo delle Erbe e del ricco patrimonio scientifico in esso contenuto per essere gestito in modo organico. Ci auguriamo che in futuro sia riconosciuto questo ineguagliabile patrimonio e il lavoro che si sta facendo per valorizzarlo e soprattutto per renderlo fruibile da parte di un pubblico che speriamo sempre più numeroso.
Estratto da un’intervista al Dr. Di Pinto G. avvenuta nel mese di Novembre 2001.
Cosa vedere nei dintorni del Museo
Non lontano dall’abitato di Veroli, percorrendo la Strada regionale 214 in direzione di Sora, incontriamo la bellissima Abbazia cistercense di Casamari. Qui, tra le tante mirabili opere, troviamo elegantemente scolpiti in diversi angoli alcuni simboli massonici. I dintorni di Veroli offrono, inoltre, mete del massimo interesse. Per gli escursionisti e gli appassionati di natura è d’obbligo raggiungere il vicino Prato di Campoli, spettacolare altopiano carsico posto nel cuore dei Monti Ernici e circondato dalle vette maggiori del gruppo. Meritano poi una visita senz’altro la non lontana Alatri, la “Città dei Ciclopi”, l’arroccato borgo di San Giovanni Campano con il suo Castello, Boville Ernica (12 km) incluso tra i Borghi più Belli d’Italia, e Collepardo con la sua Certosa di Trisulti, nei cui pressi vi sono il Pozzo d’Antullo e le Grotte di Collepardo o dei Bambocci.
Come visitare il Museo delle Erbe
Orari di visita e Prezzi del Biglietto
Lunedì 9.00 – 13.00
martedì 9.00 – 13.00 / 14.30 – 17.00
mercoledì 9.00 – 13.00
giovedì 9.00 – 13.00 / 14.30 – 17.00
venerdì 9.00 – 13.00
sabato e domenica a richiesta
giorni e gli orari di apertura possono subire variazioni.
Apertura/Chiusura annuale: sempre aperto
Prezzo del Biglietto
ingresso gratuito
Informazioni turistiche
Museo delle Erbe
Comune di Veroli
Via Castello, 1
03029 Veroli (FR)
Tel. +39 0775.88.521
Pagina Web del Museo
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