Le Oasi del Lazio: Natura e Paesaggio
Le Oasi del Lazio rappresentano dei veri gioielli naturalistici e scrigni di biodiversità di grande grande pregio. In esse possiamo trovare peculiarità floreali e faunistiche rare se non uniche. La loro istituzione nel territorio regionale ha permesso di salvaguardare alcune aree di notevole interesse sia naturalistico che storico – archeologico.
Queste piccola ma quanto mai pregevoli aree protette hanno acquistato fama nel corso del tempo. Tra queste è inserita l‘Oasi di Ninfa, dichiarata anche Monumento Naturale. I suoi magnifici Giardini, in primavera, vedono lo sbocciare di un numerose specie floreali che offrono al visitatore un caleidoscopio di colori davvero unico. Anche altre Oasi meritano altrettanta considerazione come quella di Vulci, vicino al confine con la Toscana. In essa sono presenti testimonianze storiche e archeologiche di grande rilevanza e fascino.
Segnaliamo anche le preziose oasi blu di Gianola nei dintorni di Scauri, di Monte Orlando vicino Gaeta e della Villa di Tiberio nei pressi di Sperlonga. Anche la città di Roma ospita un’oasi, quella di Macchiagrande, che costituisce un prezioso polmone verde per la capitale, ed è sorprendentemente ricca di specie animali e vegetali.
In ultimo, ma non per importanza, troviamo altre oasi che pur non avendo la fama delle precedenti, conservano senza dubbio elementi naturalistici di tutto rispetto. La diffusione e l’estensione di queste piccole area protette contribuiscono non solo alla prioritaria tutela ambientale ma anche allo sviluppo di un turismo alternativo.
Un turismo non di massa che permette di vivere più a contatto con la natura e di viverla pienamente in tutte le sue sfumature.
Oasi di Macchiagrande
L’Oasi di Macchiagrande, inaugurata nel 1986, fa parte dal 1996 della Riserva Naturale Statale “Litorale Romano”. E’ un insieme di vari ambienti interessanti: a cominciare dalla macchia mediterranea retrodunale e da un bosco mediterraneo tra i più belli e conservati del..
Oasi di Ninfa
Dopo circa 500 anni, in cui la fiorente città di Ninfa versò in condizioni di forte degrado e abbandono, un erede della famiglia Caetani, Gelasio, iniziò una grande opera di bonifica e restauro che interessò tutta l’area. Oltre al recupero completo della torre principale del castello..
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