Alla scoperta di Civitavecchia anticamente chiamata Civitas Vetus, sito archeologico vicino ad Arpino
Aggiornato il: 4 Maggio 2023
A poca distanza dall’abitato di Arpino, sul colle orientale, sorgono le rovine della Civitas Vetus. Questa poi prese il nome di Civita Ciceroniana e successivamente di Civitavecchia (o Civita Vecchia). Considerata come una città morta, in realtà all’interno delle mura poligonali accoglie diverse costruzioni di epoca relativamente recente.
Dall’alto del colle è facilmente individuabile la lunga muraglia che, scendendo verso il basso racchiudeva, oltre al castello, anche il borgo antico e il vicino centro di Civita Falconara. Civitavecchia si adagia quindi su un colle, a 627 metri di altezza, con le abitazioni poste in declivio rispetto al punto più alto. Proprio alla sommità del colle, dove sorge un belvedere, si può ammirare un pregevole panorama. Questo spazia dai bastioni della fortificazione medievale alle dolci colline della Ciociaria.
La storia di Civitavecchia
Il grande dibattito aperto sull’età in cui vennero costruite le mura di Civitavecchia sembra aver dato finalmente ragione a chi asseriva, come lo Schmidt, che le mura poligonali risalgono proprio al periodo della dominazione volsca cioè intorno al VII-VI secolo a.C. Ne è convinto inoltre Morricone, autore di Arpino Arcaica, che non esclude, nella zona, anche forti influenze greche. Ne è testimonianza il bellissimo arco a sesto acuto, porta arcaica posta all’ingresso dell’acropoli fortificata, molto simile a quelli che si trovano in altre città greche come Micene…scopri di più sulla storia di Civitavecchia
Visita l’Acropoli di Arpino
Il Castello Orsini
Completamente recuperato, l’antico borgo di Civitavecchia ci offre una bellissima istantanea di un tipico esempio di fortificazione volsca. Questo tipo di fortificazione è presente anche in altre città del territorio volsco come Segni, Aquino, Sora e Arce o ernico come Alatri. Questo tipo di fortificazione è caratterizzata dal fatto di essere costruita senza l’ausilio della malta, ma semplicemente sovrapponendo enormi blocchi di pietra. Proprio questa caratteristica ha suscitato la fantasia popolare. Infatti, sono in molti a voler attribuire la costruzione di queste mura ai pelasgi o ai ciclopi prendendo così il nome di mura pelasgiche o ciclopiche. Dal punto di vista architettonico l’esatta denominazione di questo tipo di fortificazione è “mura poligonali”. Questo, proprio per il fatto di essere composta da enormi blocchi quadrati di puddinga.
Quando fu costruita, tutta la muraglia misurava ben tre chilometri. Attualmente, però, ne rimangono intatti poco meno della metà, di cui una buona parte rimaneggiata sia in epoca romana che medioevale. All’interno delle mura, in epoca medioevale, sorgevano oltre al castello, tre chiese, diverse abitazioni per uso civile, cisterne per la raccolta dell’acqua e costruzioni per le funzioni governative e commerciali.
L’arco a sesto acuto
L’elemento architettonico più significativo del passaggio dei Volsci su questo colle, oltre alle mura poligonali, è rappresentato dal bellissimo arco a sesto acuto posto all’ingresso della cittadella. Alto 4,2 metri, è formato dalla sovrapposizione di diversi blocchi di pietra che vanno restringendosi verso l’alto conferendogli quella tipica forma. Nel corso del XVI secolo, questo rarissimo esempio di arco, fu “atrocemente” chiuso da un bastione difensivo di forma semicircolare, ora in gran parte demolito. Attraversato l’arco, che tra l’altro era la porta d’ingresso dell’antica acropoli, si trova, sul lato sinistro, una torre a base quadrangolare che serviva per la difesa del “castrum”. Successivamente questo venne racchiuso da mura del periodo medievale. Ridotte a semplici ruderi, queste mura, che appaiono in più punti sovrapposte a quelle poligonali, racchiudevano, oltre a Civitavecchia, il primo nucleo di Arpino.
La Chiesa della Trinità, di San Vito e di Sant’Anna
La grande opera di ampliamento e rafforzamento avvenne agli inizi del XIII secolo, quando furono erette alcune torri sia circolari che quadrate e un cammino di ronda che collegava ad intervalli quasi regolari i bastioni forniti di casematte. Nei pressi dell’arco a sesto acuto troviamo la bella Chiesa della Trinità o del Simulacro del Crocefisso, fatta costruire dal Cardinal Giuseppe Pesce nel 1720. Con pianta a croce greca, ha una cupola retta da quattro pilastri e due affreschi ai fianchi dell’altare. Più avanti troviamo la Chiesa di San Vito e la Chiesa di Sant’Anna risalente all’XI secolo e restaurata completamente nel ’500.
La Torre di Cicerone
Comunque, la costruzione più evidente di Civitavecchia è la grande torre medievale a base quadrata denominata Torre di Cicerone che troviamo isolata nel punto più elevato dell’acropoli. In fondo alla camminata di attraversamento del borgo, sorge un belvedere ad emiciclo da cui ci si può affacciare per ammirare la sottostante valle. La visita all’acropoli di Arpino è completata percorrendo il camminamento al di fuori delle mura che permette di osservare non solo i bastioni e le torri tipiche delle città fortificate, ma anche di ammirare, da un’altra angolazione, quella che è la caratteristica peculiare di questo insediamento millenario; cioè la sovrapposizione in epoche anche distanti tra loro di elementi architettonici completamente diversi, sia per l’uso che per la conformazione stessa delle strutture.
Come arrivare all’Acropoli
Sulla strada che collega l’abitato di Arpino a Fontechiari o Casalvieri, a circa 2,5 km da Arpino, o 2 km da bivio Arpino – Isola del Liri – Sora si incontra l’antico abitato di Civitavecchia (o Civita Vecchia). Giunti nei pressi delle mura si può parcheggiare su un ampio slargo. Con l’auto si potrebbe anche accedere al borgo ma è sempre preferibile parcheggiare nell’area di sosta predisposta per i visitatori. La visita inizia dalla piazza che si trova sotto la grande torre quadrata detta Torre di Cicerone. Da qui si giunge sulla piazza dove sorge la Chiesa della Trinità, punto in cui si diramano diverse direttrici di visita.
Scheda di Civitavecchia
Accesso: Su strada
Tipologia attuale: Borgo fortificato
Origine: Volsca
Età di fondazione: VII secolo a.C.
Età di abbandono: XV secolo d.C.
Motivo dell’abbandono: Terremoto
Modalità di visita: Ingresso libero
Dove si trova l’Acropoli di Arpino
Informazioni Turistiche
Acropoli di Arpino
Comune di Arpino
Sito web: www.comune.arpino.fr.it