Villa di Nerone a Subiaco

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La Villa di Nerone, situata vicino a Subiaco nella suggestiva Valle dell’Aniene, rappresenta uno dei più affascinanti esempi di architettura romana imperiale. Costruita intorno al 60 d.C. come residenza di campagna per l’imperatore Nerone, la villa si estendeva lungo il fiume Aniene ed era caratterizzata da un complesso sistema di laghi artificiali, i Simbruina Stagna, creati per rendere l’ambiente più lussuoso e funzionale. Questi laghi erano realizzati tramite sbarramenti sul fiume e servivano anche come riserve d’acqua per il sistema idrico dell’Anio Novus, uno degli acquedotti romani più importanti.

Attualmente, i resti visibili si trovano sulla riva destra del fiume, lungo la Strada dei Monasteri, e includono una cisterna, una parte delle terme e un ninfeo. Questo ninfeo fu successivamente trasformato da San Benedetto nel VI secolo, diventando parte del primo monastero da lui fondato, dedicato a San Clemente. Sebbene gran parte della struttura originaria sia andata perduta, la villa è un’importante testimonianza delle capacità ingegneristiche e artistiche romane.

Una visita alla Villa di Nerone è un’occasione unica per immergersi nella storia romana e scoprire un angolo del Lazio ricco di cultura, natura e spiritualità. Oltre ai ruderi, potrai goderti passeggiate lungo l’Aniene e ammirare il paesaggio mozzafiato della Valle dell’Aniene.

La Villa di Nerone è aperta al pubblico solo in occasione di aperture straordinarie, spesso organizzate nei fine settimana o in eventi particolari. Per conoscere gli orari aggiornati e prenotare una visita guidata, è consigliabile contattare l’ufficio turistico locale o consultare i siti dedicati, come Subiaco Turismo o Visit Val d’Aniene. In passato, le aperture straordinarie prevedevano biglietti intorno ai 5-10 euro a persona.

Consigli utili
Il parcheggio è piccolo e si trova davanti al sito, quindi è consigliabile parcheggiare in centro a Subiaco e proseguire a piedi o con mezzi locali. In alternativa si può sostare al parcheggio del Monastero di S. Scolastica e percorrere solo 1 km in direzione Subiaco e raggiungere la villa romana.

Accessibilità: L’area presenta superfici irregolari, risultando poco adatta a persone con mobilità ridotta.

Abbigliamento: Porta scarpe comode e, se possibile, una guida o mappa della zona per esplorare al meglio i dintorni.

Periodi di Visita: consigliabile durante le stagioni intermedie (aprile-maggio e settembre – ultima decade – ottobre). Si consiglia comunque di evitare le giornate più calde vista l’esposizione e la quota.

Subiaco è facilmente raggiungibile da Roma:

In auto: Prendi l’autostrada A24 (Roma-L’Aquila) fino all’uscita Vicovaro-Mandela e segui le indicazioni per Subiaco Via Tiburtina e poi la Sublacenbse. Il sito archeologico dista dal paese 2,2 km (15-20 minuti se a piedi).

In autobus: Collegamenti diretti per Subiaco sono disponibili dalla stazione di Roma Ponte Mammolo (Metro B) tramite autobus Cotral.

In treno: La stazione ferroviaria più vicina è quella di Arsoli oppure Mandela-Sambuci (verifica orari e fermate sul sito ufficiale di Trenitalia), da cui puoi proseguire in autobus o taxi.

La villa si trova lungo la Strada Provinciale 45a, una via panoramica che porta ai monasteri benedettini, a circa 2,2 km da Subiaco e 1 km dal Monastero di Santa Scolastica (per chi proviene da Jenne – 10,8 km fino alla villa).

Davvero notevoli i dintorni della Villa di Nerone ad iniziare dai Monasteri benedettini di Santa Scolastica e quello di San Benedetto, entrambi raggiungibili in una manciata di minuti.

Le attrazioni da non perdere sono:

Il Laghetto di San Benedetto (800 metri)
L’Eremo di San Biagio (4,5 km)
Cascata di Trevi (19,6 km)
Villa di Traiano e il Museo Archeologico (13 km)
Monastero di Santa Scolastica (1 km)
Monastero di San Benedetto o Sacro Speco (2,8 km)
Jenne (10,8 km)
Subiaco (2,2 km)
Affile (7 km)
Arcinazzo Romano (8,5 km)
Altipiani di Arcinazzo (16 km)
La Vallata dell’Aniene – Da Subiaco a Trevi nel Lazio
Il Parco Naturale dei Monti Simbruini

Informazioni Turistiche

Scopri i siti archeologici del Lazio

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